26 aprile 2011

L'olivo non è troppo alto!

Continua a non piovere, il tempo grigio con l'aiuto della siccità rallenta la crescita delle orticole, mentre i grossi alberi con le loro radici profonde non sentono per adesso la siccità. La robinia sta per fiorire e le mie api nelle ultime due settimane non hanno fatto molti progressi.
Oggi sono stato fortunato, è il giorno dopo di una Pasquetta splendida passata al Veganfest di Camaiore dove ho potuto conoscere di persona la simpaticissima Erbaviola, in più, oggi ho potuto passare quasi tutta la giornata all'uliveto... per fortuna perché altrimenti non avrei potuto ospitare una nuova famigliola di apine nella mia arnietta portasciami ;-)

Sono capitate così, non sono le mie, forse sono attratte dalla bella atmosfera che si respira al mio uliveto, capiscono che quell'uomo barbuto non è come gli altri, non usa veleni!!
Era un paio d'ore che piantavo pomodori, li ho piantati anche a pochi metri dallo sciame, ma incredibilmente non mi ero accorto che lo sciame era nell'olivo vicino all'orto sinergico. Stavo per andare a farmi una pasta nella casina che sento un ronzio, alzo la testa e vedo il ramo pieno di api.
















La pasta può attendere, adesso devo prendere lo sciame! corro a prendere l'arnietta e l'attrezzatura, valuto il da farsi: non posso tagliare il ramo, è troppo grosso, non arrivo da sotto a spazzolare le api... ci vuole qualcosa da tenere l'arnietta sollevata fino allo sciame... perfetto c'è lo scaleo!
















Con lo scaleo ho potuto mettere l'arnietta a contatto con l'albero, così da sopra l'albero ho potuto spazzolare gran parte delle api direttamente nell'arnietta e con l'aiuto del fumo le ho convinte che l'arnietta poteva essere una casa sicura.
A questo punto son potuto andare a farmi questa benedetta pasta, naturalmente dopo aver messo tutti i telaini con foglio cereo all'interno del portasciami.

Così diligentemente le apine sono entrate tutte all'interno.
















Dopo l'abete è troppo alto, c'è l'olivo che è all'altezza giusta e le api sono state messe nel nuovo apiario.

17 aprile 2011

Passato, presente, futuro!

Una vecchia Bertolini 124 è ancora molto utile per procurarsi pacciame per l'orto sinergico.
La Bertolini 124 giace gran parte dell'anno nel box di lamiera che c'è al mio uliveto. Al momento giusto, quando l'erba è alta, la Bertolini si fa trovare sempre pronta, basta metterci un po' di benzina per l'accenzione e un po' di kerosene per utilizzarla (funziona anche con la benzina, ma con il kerosene va meglio, scalda meno e ha una resa maggiore), si da due tirate di corda ed è pronta per falciare il prato, come sempre ha fatto.
















La Bertolini appartiene al passato, il presente è adesso con il bisogno di pacciamare l'orto sinergico alla prime semine di legumi (fagiolini) e le prime piantagioni di stagione (pomodori).

















Il futuro è l'orto sinergico, per quello che rappresenta come evoluzione dell'agricoltura attuale basata sul consumo di combustibili fossili a basso costo.


Sotto il video della Bertolini 124 in moto.

10 aprile 2011

L'abete è troppo alto!

Non sono l'uomo ragno, ma oggi volevo esserlo.

Ormai lo sanno tutti che la permacultura l'abbiamo inventata noi toscani, le barriere frangivento che ci sono al mio uliveto sono la prova. Cipressi e abeti, soprattutto i cipressi con la loro vegetazione fitta, sono stati piantati molti anni fa per limitare la forza del vento che qui porta via tutto.
Perché volevo essere l'uomo ragno? ...perché un maledetto sciame, per fortuna non proveniente dalle mie arnie, si è piazzato in vetta all'abete più alto. Questo è avvenuto ieri, quando tagliavo l'erba intorno alle viti.
La prima cosa che ho fatto e stata di piazzare l'arnia porta sciami sotto, in prossimità dell'abete e sperare che le api la scegliessero come nuova dimora.
Immaginavo che avrebbero passato la notte sull'albero e sapevo che oggi (domenica 10 aprile) sarebbe stato il giorno decisivo per poterle catturare, non ci credevo che queste decidessero di andare nell'arnietta da sole.
Mi sono fatto coraggio, ad un certo punto ho deciso di provare a salire sull'albero. Ho preso la scala, mi sono attrezzato con: maschera, guanti, cintura con cesoie e seghetto per potare, cordicella per far calare il ramo tante volte fossi riuscito ad arrivarci.
Appoggio la scala di oltre quattro metri e salgo fino all'ultimo gradino, mi faccio strada tagliando qualche ramo dell'albero, quando sono a circa due lunghezze della scala, abbasso la testa e penso che è meglio se scendo! ...ci riprovo dopo dieci minuti, supero il punto che avevo raggiunto prima, ma riabbasso la testa e dico: forse è meglio se ci riprovo più tardi!
Mentre facevo autoconvincimento, le api hanno deciso che era il momento di andarsene ...le inseguo saltando fossati e scavalcando recinzioni fino a quando si fermano a circa centocinquanta metri dal punto di partenza. Decido che è il momento di andare a prendere l'arnietta ...ci vado ...torno con un fiatone che mi ricorda i tempi in cui lo sport faceva parte della mia vita. Arrivato dove l'ho lasciato, non sento più il forte ronzio che fa uno sciame quando sciama! MA PORCA MISERIA, dove cavolo è andato??

Non l'ho più trovato, ho sbagliato non dovevo perderlo di vista, si erano fermate momentaneamente, ma non era la loro meta definitiva. Ho girato per un pò, ma niente, sono sparite!

01 aprile 2011

Riepilogo


















Mi scappa la natura!

E' arrivata prepotentemente la primavera e, come tutti gli anni sembra che quando arriva sei sempre in ritardo con i lavori. In realtà quest'anno la natura non mi coglie del tutto impreparato, ho fatto tutto quello che volevo fare ...beh quasi tutto!

Adesso parliamo di api, perché questa è stata la settimana delle api. Per una maggior comprensione di quello che scrivo chiamerò le mie api con numeri che vanno da uno fino a quattro, da sinistra verso destra.

La numero 1, quella verde con il tetto a due spioventi è attualmente la più forte, mentre l'anno scorso era costantemente più debole delle altre. Nella visita ho riscontrato che c'è covata su sette telaini, scorte su due e l'ultimo telaino in costruzione, non c'e nessuna cella reale.
La 2, quella marrone, ha covata su sei telaini, scorte su due e uno in costruzione.
La 3, è leggermente più debole della marrone, ha covata su 5 telaini e mezzo, e scorte su due.
Lo "sciame del muro" finalmente ha trovato una nuova casa, ed è la numero 4. Anche questa sta crescendo bene, con covata su quattro telaini, e poche scorte su un solo telaino.

Come si vede dallo foto, l'arnia numero due, ha da due giorni la trappola per il polline e non è nell'arnia più forte semplicemente perché la trappola non si inserisce nell'arnie che ho autocostruito, cioè la due e la tre.
La uno è destinata ad avere il melario molto prima della fioritura della robinia, TroppoBarba mi chiedeva quale era la fioritura principale nella mia zona prima della robinia, io non sapevo rispondere. In effetti nella mia zona non c'è adesso una fioritura dominante, c'è molti prati, molti frutti, ed è l'ideale per fare un buon millefiori.
Mettendo il melario adesso probabilmente perderò in quest'arnia il raccolto della robinia: adesso non ci sono celle reali, quindi non ci sono pericoli immediati di sciamatura, ma la famiglia e forte e bisogna fargli posto per non stimolare la sciamatura, ma probabilmente la posso solo ritardate visto che siamo solo ad inizio primavera. Immagino che quando toglierò il melario, la famiglia sia pronta per sciamare.
Le altre possono attendere, per eventuali decisioni.