20 gennaio 2011

L'orto d'inverno

Alla TV si parla di festini e prostitute. Qui si prepara l'orto per la nuova stagione ...questa è la realtà!


Ormai sto abbandonando il sistema tradizionale delle aiuole monocultura (la monogamia non va più di moda, adesso anche tra gli ortaggi ci vuole più varietà, così si aiutano a vicenda!).
Ho preparato nuove aiuole (o bancali) in linea al precedente orto sinergico, anche perché non c'è molte altre possibilità all'uliveto. La direzione è ideale, nord sud, che permette agli ortaggi di ricevere la giusta luce durante la giornata.


















L'erba cresce anche d'inverno, la pacciamatura in questo caso serve per "bonificare" l'aiuola dalle infestanti.


















No, non c'è un morto sotto il cumulo, anche se l'impressione è quella! è solo un'altra aiuola a cumulo.


















Quì all'uliveto l'orto non c'è se manca l'acqua. I punti di raccolta di acqua piovana sono diventati quattro, adesso arriva anche da sopra la stradina, devo ancora mettere il tubo per collegare le altre 14 cisterne più in basso.

15 gennaio 2011

L'ora di... "Scappo dalla città"

Il fuoco si sta spengendo, Mirtillo mi guarda triste, sta aspettando il momento in cui il mio PC emetta quel suono di resa che fa quando si spenge. Mirtillo è felice quando prendo il suo guinzaglio, è il suo momento. Tutto il giorno ad aspettare che io decida di portarlo fuori. Non sa che il mondo appartiene anche a lui, che io non sono il suo padrone, che lui è un essere vivente come me, che il mondo appartiene a chi è vivo.
L'uomo ha tolto la libertà di vivere a molti esseri viventi, compreso se stesso.

L'uomo represso, quello che aspetta la sua ora di libertà, l'ora del "guinzaglio", non sa che il mondo appartiene anche a lui.

Scappo dalla città, il manuale di decrescita di erbaviola, è un inno alla vita, all'autoproduzione e alla ricerca della libertà.
Il manuale insegna, con semplici indicazioni, le strade che portano ad una nuova vita più sostenibile, meno legata alle avversità economiche del sistema.


08 gennaio 2011

Mini aiuola a cumolo

In una giornata di caldo apparente, dove le api bottinano polline che non so dove lo trovano, ( e giuro che non sto in Marocco) mi sono messo all'opera per allestire una piccola aiuola a cumulo.


















Non ho seguito tutti i parametri, perché il materiale non è proprio a portata di mano e per colpa del tempaccio dei giorni scorsi sono rimasto indietro con i lavori.

L'aiuola a cumulo è un tradizionale metodo culturale cinese praticato da migliaia di anni. I vantaggi dell'aiuola a cumulo sono, l'aumento della superficie coltivabile, la possibilità di fare file più fitte perché l'incidenza della luce sulla pendenza è più favorevole e inoltre grazie al materiale impiegato (legni, foglie, composto, zolle erbose...) favorisce la formazione di humus e la produzione di calore.
C'è un solo piccolo inconveniente, all'uliveto non ho una fonte o un pozzo per l'acqua e l'aiuola a cumulo tende a prosciugarsi più velocemente di un aiuola piana.

Ok, sono un arruffone, non posso fare tutto a regola d'arte, già c'è il mio lavoro che me lo impone, figurati se quando mi diverto seguo le regole...

La mia aiuola a cumulo, è più piccola e meno profonda del metodo elaborato negli anni sessanta da Hermann Andra.
Il procedimento regolare è questo: scavare una fossa di 25 cm, larga 180 cm e lunga a piacere. Al centro si mettono legnetti e ramaglie possibilmente in stato di decomposizine in modo da formare un mucchietto arrotondato alto 45 cm e largo 50 cm. Terminato questo si mettono le zolle erbose capovolte (tolte prima di scavare la fossa). Si aggiunge fogliame umido per 25 cm, poi 15 cm di composto e 15 cm di terra d'orto con composto.



















Ho messo, per mantenere il cumulo più umido, anche uno strato di cartone prima dell'ultimo strato di terricio, perché come ho gia detto di acqua ce n'è poca... solo quella raccolta dal cielo!