23 luglio 2010

Le viti e gli innesti

Mio nonno sarebbe stato orgoglioso, la zolfatrice a spalla la usava lui tanti anni fa, classe 1898.

Molte delle vitis vinifera che sono riuscito a tirare fuori dal prunaio che ormai invadeva tutto il mio uliveto, non erano innestate. In particolare due filari di circa 50 piante non producevano uva ed era evidente dall'aspetto che si trattava di viti americane messe probabilmente per un futuro innesto sul campo.

La vite necessita di trattamenti fungicidi, i pericoli più comuni sono l'oidio e la peronospora che non è proprio un fungo, ma va trattato allo stesso modo, di conseguenza è indispensabile avere l'attrezzatura adatta per lo scopo.



















La zolfatrice di mio nonno adesso è molto utile per combattere l'oidio, lo zolfo bagnabile che si dà con la pompa del rame, adesso che l'uva comincia ad essere un po' grossina non penetrerete all'interno dei grappoli.
Mio nonno sicuramente aveva anche la pompa del rame, indispenzabile per combattere la peronospora, ma quella non mi è pervenuta. La pompa del rame l'ho aquistata per 20 € ad un mercatino dell'usato.

Ho cominciato ad innestare le viti l'estate scorsa, ed ho scoperto grazie a ste l'efficacia dell'innesto ad occhio. In una pianta di vite abbastanza forte si riesce ad avere un grappolo d'uva addirittura l'estate dopo.


























In primavera si può innestare a spacco, ma la mia esperienza dice che le probabilità di successo sono inferiori rispetto all'innesto ad occhio.























Il nastro isolante usato per unire e isolare i cavi elettrici, è uno strumento estremamente versatile e in molti casi indispensabile per risolvere situazioni altrimenti complicate.
L'innesto senza il nastro isolante è più difficile, attacca con meno probabilità e occorre più tempo per farlo.

L'innesto a occhio

Materiale occorrente: Porta innesto di spessore 0,5-1 cm, nesto (o marza) dello stesso spessore, nastro isolante, un trincetto, delle forbici da vite.

Il problema dell'innesto ad occhio è trovare il nesto al punto giusto. Il periodo è luglio, si deve cercare un occhio ancora fermo tra i tralci secondari molto vigorosi e nella vite è abbastanza difficile.

Tagliare con le forbici il pezzetto di tralcio dove c'è l'occhio, deve essere di circa 5-6 cm con l'occhio in mezzo. Prendere il trincetto e fare un taglio verticalmente dietro l'occhio. Adesso viene la parte più difficile: aiutandosi con il trincetto si deve staccare la buccia dal legno senza romperla, fatto questo, dovremmo sempre con il trincetto, tagliare la stessa parte nel porta innesto, inserire la buccia con l'occhio e avvolgere con il nastro isolante, che verrà tolto dopo una settimana.
L'occhio rimarrà dormiente fino alla primavera successiva, e il primo tralcio sarà necessario trattarlo con delicatezza, perché si può staccare facilmente e non ne metterà altri.

10 luglio 2010

Diario

Fa caldo!

Il caldo non lo sopporto, le zanzare tigre dell'uliveto sono nauseanti, le api sono cattive, non so, non gli ho fatto niente e loro mi pungono, per questo non gli ucciderò la loro regina, io l'amo la loro regina, ogni volta che la vedo mi fa star bene, figurati se la uccido.

Erano ormai anni che non avevo dei bei ortaggi come quest'anno. Il merito è di tutta quell'acqua che è venuto in primavera e della recinzione anti selvatici.

È un piacere vedere che da una striscia di terra che io chiamo orto sinergico viene fuori chili di ortaggi senza che io sia morto, perché si dice che l'orto vuole l'uomo morto. In fondo basta un impianto goccia a goccia e una buona pacciamatura. Grazie alla mia grossa scorta d'acqua e alla piccola quantità di ortaggi che ho messo, posso stare tranquillo per tutta l'estate.

Dopo l'attacco di peronospora della scorsa settimana, sembra che adesso le viti sono fuori pericolo, è stato fondamentale il tempestivo trattamento con siaram per limitare i danni.

Anche gli olivi promettono bene, ci sono buone probabilità di migliorare la quantità di raccolta dell'anno scorso.
Non ho ancora messo le bottiglie per la mosca, mi manca il tempo, poi fa caldo.