25 luglio 2008

Ammazza la mosca!!!

Molti mettono bottiglie come quella della foto appese agli alberi per catturare i vari insetti dannosi, ma se sbagli ricetta non serve a nulla, per esempio se metti aceto e zucchero prenderai vespe e calabroni, ma anche le povere api che di certo non sono dannose.

Quest'anno sono stato per la prima volta alla fiera agricola di Verona. Interessato alla lotta biologica contro la mosca dell'olivo, ho acquistato questo accessorio molto pratico da applicare alle bottiglie di plastica. Sopra ha un anellino dove si può passare un filo per legare la bottiglia all'albero, è di colore giallo per attirare meglio gli insetti, all'interno non dobbiamo mettere aceto e zucchero per la mosca, ma dobbiamo mettere pesce ammoniaca e acqua.
Ho constatato che davvero riesce a catturare solo mosche, naturalmente non solo quella olearia.
Per essere efficace veramente contro un attacco della temuta "Bactrocera oleae" avrei dovuto mettere molte più trappole di quante ne ho messe e anche i vicini avrebbero dovuto fare la stessa cosa, ma si sa, è più facile vincere una guerra che cambiare un’idea.

07 luglio 2008

Che domenica!

Ci sono giorni che non ti scordi, uno di questi è sicuramente ieri.
Apparentemente una giornata normale, la mattina come ogni domenica, vado all'uliveto per svolgere i lavori di manutenzione che un pezzo di terra normalmente richiede, tra questi c'era da togliere le patate anticipatamente, perché l'istrice se ne cibava a sbafo!




In un pomeriggio dove tutti in casa erano impegnati in varie faccende, decido di uscire con la mia mountain bike, ma dove vado?... Quì intorno ormai conosco ogni angolo. Per me la bici è soprattutto un mezzo per stare in sintonia con la natura.

C'è un posto che vedo sempre su internet, un posto misterioso dilà dal Montalbano, dove vive un contadino, che non rivela mai la località dove si trova, ma ci sono vari indizi che mi permettono di intuire dove stia questo posto così magico non lontano da casa mia, ma un pò troppo lontano in bici per il mio stato di forma.
Decido di partire; carico la mia bici nel furgone, e mi avvicino alla zona prescelta per la mia caccia al posto misterioso!

E' veramente una zona fantastica, ci sono poche case in qua e là, penso che se uno decide di cambiare vita questo è un posto dove vale la pena ricominciare, un tipico paesaggio toscano con colline verdi e cipressi dappertutto, mi viene anche un po' di tristezza pensando che forse qualche tempo fa doveva essere così anche dove abito io.





Scendo la bici e comincio a pedalare fino a trovare il primo indizio: una pieve.
Ci sono mille sentieri, ma quale sarà quello giusto?





Osservo il paesaggio cercando di riconoscere qualcosa dalle foto che ho in mente, intravedo un'elica su per le colline, ma come ci si arriva fin lassù?

Seguo il mio istinto, prendo vari sentieri, sempre affascinanti; poi la svolta, qualcosa di familiare, una scultura di legno d'olivo naturale mi indica il sentiero da seguire.

























Trovo un posto dove c' è rimasta solo un' arnia, ma in altra stagione ce ne dovevano essere molte di più.





Sento giù di sotto presenza di di ovini, lo deduco dallo scampanio e da alcuni belati malinconici inconfondibili.
Vado avanti ancora per il sentiero avendo sempre più la sensazione di essere nel posto giusto.

Finalmente vedo quello che avrei voluto vedere in quel momento cosi eccitante; una costruzione con dei pannelli solari sopra il tetto, un "mini" impianto eolico che a volte quando il vento soffiava un po' di più sembrava una zanzara.




C'era il fienile e la capanna adibita ad uso stallino per animali, ma in un clima surreale, non c'era presenza umana, mi affaccio in modo discreto davanti all'aia della casa colonica, noto la presenza della mitica falciatrice BCS, che entra in moto sempre al primo colpo.
Attendo un attimo, faccio qualche foto e decido di avviarmi proseguendo per la strada che probabilmente scenderà fino al paese, con un piccolo rammarico per non aver visto il mitico contadino.