22 febbraio 2008

L'uovo che verrà

"La vecchietta era sempre più curva, aveva la crocchia e portava sempre una panuccia.
Usciva presto ogni mattina. A piccoli passi, se soffiava el naso co la pezzola, e traversava l'aia diretta al polaio.
In fondo alla scaletta aspettava che uscissero le galine. E quando scendevano le pigliava, una per una.
Con la punta del dito infilato nel sedere de le galine sentiva quelle che avevano ancora da fall'ovo e la facìa tornare dentro a covare su le ceste de paglia.
Solo dopo che avevano fatto el su ovo, le mandava a girare pe l'aia.
L'ovo era allora prezioso. per far crescere i pulcinini, per mangiare e per vendere, per fare baratto".


Alberto Bruni


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